BlockChain e la Rivoluzione del WEB 3.0

Archivio 28 ottobre 2018, competitive intelligence ed evoluzione del web
Una rivoluzione non è mai improvvisa ed anche quella digitale che porterà al compimento l’era del WEB 3.0 ha, ed avrà, una sua progressione: nel dispiegarsi le applicazioni e le piattaforme basate su blockchain hanno loro il loro ruolo. Sarà una rivoluzione perché, essendo la parola d’ordine ‘disintermediazione’, si assisterà ad un mutamento del paradigma delle transazioni: dall’attuale, basato sulla presenza in rete dei diversi parassiti del valore aggiunto che si assicurano il profitto sulla fiducia centralizzata che forniscono (o dicono di fornire), si passerà a scambi diretti tra produzione e utenza intermediati dalla fiducia distribuita assicurata dal protocollo blockchain.
La rivoluzione sarà anche silenziosa, oltre che graduale, nel suo progredire perché dello sviluppo dei nuovi modelli l’utente finale si accorgerà soprattutto dal lato portafoglio, piuttosto che dal lato strumentale in senso stretto. Siccome però parlare ripetutamente del sesso degli angeli è utile dal lato predittivo ma non da quello operativo, di seguito esempi già presenti sul mercato che a titolo di traccia per alcuni settori possono essere utilizzati anche come modello di business.
Il contesto finanziario è, come noto, il più inflazionato e dal lato aggiornamento dello stato dell’arte (gli amici di Fintastico fanno, per l’Italia e per chi vuole stare sul pezzo, un ottimo lavoro non solo di settore): in questo ambito si segnalano le piattaforme Stellar e Revolut. Per il cloud storage da provare Siacoin e Filecoin, mentre un modello di real estate, quindi immobiliare, già funzionante in UK è Ready Steady Sell. Steemit ha trasposto su blockchain, lato social network, quello che Medium ha cercato di inventarsi nel WEB 2.0 per sollevarsi dall’abisso finanziario in cui è precipitata: i post più letti, quindi più interessanti, hanno un premio in moneta, in questo caso in crypto; Narrative, ancora in beta-test, è un modello di social network non banale che, alla pari di Steemit, punta alla remunerazione ma è strutturato su livelli diversi per contest di argomento. Sullo stesso tenore Sapien, operativo, social teso a creare un ecosistema proprio muli-service. Nel settore intrattenimento si segnalano Mycelia e Voise per la musica, Flixxo, Dtube (galassia Steem) e Videocoin per i video. Per la pubblicità digitale Basic Attention Token è una delle piattaforme che sta creando la linea diretta tra utente, inserzionista e contenuto. Infine Substratum, in stadio di sviluppo operativo avanzato, il cui programma è praticamente replicare la rete su blockchain.
Quelle sopra elencate sono tutte iniziative che tra venture ed ICO hanno raccolto centinaia di milioni di USD, quindi progetti per lo meno ritenuti credibili ed affidabili nella realizzazione ben oltre la fase di seed. Non tutti saranno portati a termine, altri se ne aggiungeranno o prenderanno il loro posto e, comunque, saranno necessarie strutture intermedie che, come nel finance, funzionino da vaso comunicante tra le diverse piattaforme ed i diversi token ma, quel che è certo, è che non si torna indietro.